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Sulle mappe topografiche era infatti talvolta contrassegnata come un ospedale pediatrico o con una linea tratteggiata di strade forestali ma sempre senza alcun riferimento all'urbanistica e ai vari edifici. La cittadina comprendeva palazzi, scuole, un ospedale e, naturalmente, un'area adibita a centrale operativa del radar (ci arrivo fra poche righe...) la quale, oggi, versa in condizioni pietose, con le apparecchiature elettroniche danneggiate e divelte e, in generale, un aspetto davvero dismesso. Chernobyl-2 era un segreto militare e l'ex Unione Sovietica è riuscita a mantenerla tale per molto tempo.

Solo a causa del crollo dell'U.R.S.S. e dell'incidente presso la centrale nucleare di Chernobyl è stato possibile rivelare l'esistenza di questa piccola città militare. La caratteristica che contraddistingue Chernobyl-2 è senza dubbio l'enorme sistema di antenne impiegato da luglio 1976 a dicembre 1989 presumibilmente come sito anti-missilistico ma oggi ormai in disuso. Lungo circa 900 metri, alto circa 150 metri e ufficialmente disattivato nel 1989, sembra sia stato impiegato durante la guerra fredda proprio per il rilevamento di eventuali minacce missilistico-balistiche in arrivo. L'enorme antenna era il fulcro attorno al quale lavoravano circa un migliaio di persone e di qui l'esigenza di creare, intorno ad essa, un complesso edile adatto a ospitarle: Chernobyl-2, appunto.

Originariamente, era stata presa in considerazione la costruzione di una struttura di radiolocalizzazione sperimentale over-the-orizon (OTH) e il suo nome era semplicemente "Duga". Successivamente, avrebbero dovuto essere costruite altre tre stazioni militari analoghe ma la situazione economica nel paese non permetteva di realizzare interamente i progetti: si decise quindi di costruire altre due strutture, non tre, per un costo complessivo di oltre 7 miliardi di Rubli (più della stessa centrale nucleare!). 

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La costruzione del primo radar sperimentale iniziò nel 1970, non lontano dalla città di Mykolaiv (47°02'28.33"N 32°11'57.29"E), in Ucraina. L'unità rappresentava un progetto sperimentale (codice 5N77: si noti come, nell'alfabeto cirillico, la lettera "H" indichi la lettera "N" dell'alfabeto occidentale) e fu chiamata semplicemente "Duga" senza alcun indice numerico identificativo. "Duga" consisteva di due antenne, una trasmittente e una ricevente, situate a circa 30 km di distanza l'una dall'altra, rispettivamente vicino ai villaggi di Luch e Kalynivka. Il 5N77 sperimentale, primo dei tre impianti complessivamente previsti, fu smantellato nei primi anni del 2000 e pare sia stato costruito nel 1971.

 

A metà degli anni settanta, furono costruiti gli altri due radar militari: il più importante (codice 5N32-Ovest) fu realizzato vicino alle città di Chernihiv e Chernobyl e chiamato "Duga-1". Comprendeva due cittadine militari: Chernobyl-2 (51°18'19.06"N 30°03'57.35"E), non lontano dalla città di Chernobyl e dalla centrale nucleare di Chernobyl), e Liubech-1, non lontano dalla città di Chernihiv. Le due distavano fra loro circa 60 Km. Erano presenti due antenne trasmittenti nella città di Liubech e due antenne riceventi a Chernobyl-2. Il Duga-1 monitorava gli Stati Uniti attraverso la calotta polare settentrionale del pianeta e fu quindi il secondo prototipo di struttura di radiolocalizzazione over-the-orizon nell'URSS. Ha terminato la propria attività proprio il 26 aprile 1986, in seguito all'incidente.

 

Contemporaneamente, il terzo radar militare, il "Duga-2", fu realizzato nell'estremo est dell'URSS: consisteva anch'esso in due installazioni militari con antenne riceventi e trasmittenti, situate non lontano dalla città di Komsomolsk-on-Amur , rispettivamente nei villaggi di Bol'shaya Kartely (50°23'07"N  137 °19'41"E) e Lian (50°53'34"N 136°50'12"E). Questo impianto fu smantellato nel 1989 a causa della mutata situazione politica nell'ex Unione Sovietica.

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I radar militari orientali dovevano monitorare il lancio di missili nucleari balistici dalla costa occidentale degli Stati Uniti attraverso l'Oceano Pacifico, e anche i missili balistici lanciati dai sottomarini nucleari. Quindi, in tutto, c'erano 3 stazioni di radiolocalizzazione sopra l'orizzonte sul territorio dell'URSS, che sono state denominate OHRLS (Over the Orizon Radiolocalization Station) "Duga", OHRLS "Duga-1" e OHRLS "Duga-2".

Il segnale rilevatore era trasmesso in modo apparentemente molto simile a quello che si sarebbe udito ascoltando un picchio e di qui deriva il curioso soprannome di "Russian Woodpecker" ("Il picchio russo"), anche a causa dei disturbi che esso generava col suo segnale a 10 Hz nelle reti di comunicazione civili, persino a grande distanza, senza che ne fosse nota la reale natura. "Duga" significa in russo "arco" ed è il nome con cui sono stati battezzati i sistemi radar basati sulla tecnologia OTH (Over-The-Horizon) che l'ex Unione sovietica ha cominciato a studiare negli anni '50. 

Come ho accennato, il primo prototipo di questi impianti fu costruito circa 20 Km a nord-est della città ucraina di Mykolaiv (o Nikolayev), situata circa 65 Km a nord del Mar Nero sulle rive del fiume Buh Meridionale. In genere, quando si parla del Duga-1 lo si chiama Duga-3. In realtà un impianto antennistico denominato "Duga-3" non è mai esistito ma su di esso ne sono state comunque raccontate di cotte e di crude: dal timore che l'eventuale crollo di Chernobyl-2 dia luogo a un vero e proprio sisma capace di sollevare buona parte dei detriti radioattivi presenti sul suolo, causando un nuovo micro-disastro ecologico, all'ipotesi che l'incidente del 1986 sia stato provocato da una "richiesta energetica" extra da parte dell'impianto antennistico, tale da privare la centrale del minimo energetico indispensabile per continuare a funzionare correttamente. Quest'ultima congettura è stata efficacemente illustrata nel lungometraggio/documentario "Il complotto di Chernobyl - The Russian Woodpecker", prodotto nel 2015 da Chad Gracia.

Onestamente non conosco la reale portata di queste e altre congetture ma non mi sembra improbabile che l'installazione ricevesse energia (anche) dalla Centrale nucleare.

Ipotesi a parte, se qualche giocatore di S.T.A.L.K.E.R. si fosse mai chiesto dove i programmatori abbiamo avuto l'idea del Bruciacervella, Duga-1 credo sia la risposta. 

Per dirla tutta, in Clear Sky c'è un richiamo assai più esplicito e, attraversando Limansk, potremo ammirare da vicino l'impianto antennistico "originale"  (oppure si tratta di un ulteriore prototipo segreto!?...) in tutta la sua imponenza.

Non distante dal gigante di metallo c'è l'impianto denominato "Krug", che in russo significa "cerchio", costituito da una serie di antenne disposte lungo un anello largo circa 200 metri.

Sembra che fosse un sistema ausiliario per lo studio e l'analisi della ionosfera col fine di stabilire i parametri di funzionamento ottimali del Duga-1. Esistono altri impianti di tipo "Krug" sparsi un po' in tutta l'ex Unione Sovietica.

Chernobyl-2

"Chernobyl-2" è una (ex) cittadina militare situata relativamente vicina alla centrale nucleare e alla città di Chernobyl, seppure celata all'interno  di una vera foresta. Qui è segnata l'ubicazione sulla mappa satellitare relativa ai dintorni della centrale nucleare (per la cronaca, l'immagine ritrae quella che doveva essere l'area in cui sarebbe stato ambientato lo S.T.A.L.K.E.R. 2 annunciato nel 2010).  Chernobyl-2 era una vera e propria cittadina, costruita a nord-ovest di Chernobyl sempre nella regione di Polissia, in Ucraina, ma, ai tempi dell'URSS, virtualmente impossibile da trovare su mappa. 

Krug
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