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Ci sono molti treni abbandonati, ridotti ormai a enormi carcasse di ruggine, e depositi di materiali vari stoccati qua e là ai lati dei binari. In direzione est, qualche decina di metri oltre la stazione, c'è un ponte stradale, oggi noto come "Ponte della morte", che attraversa i binari. Si tratta della strada che collega Pripyat alla centrale. Quando, nel 1986, si verificò l'incidente alcune persone, che notarono visivamente "qualcosa di strano", si recarono a piedi fin sul ponte, che in effetti non è lontano dalla porzione più meridionale di Pripyat, per cercare di guardare cosa stesse succedendo alla centrale.

Queste persone ricevettero fatali dosi di radiazioni.

Di qui, il soprannome del ponte.

Quando fu presa la decisione di evacuare Pripyat, le operazioni inclusero anche le circa 250 persone situate in via permanente presso la stazione di Yanov.

Yanov

La stazione di Yanov (qui un mio album fotografico derivato da S.T.A.L.K.E.R.) era un tempo una trafficata linea ferroviaria che collegava Mosca con le regioni più occidentali dell'Ucraina. Ha rappresentato un punto-chiave per la scelta del luogo ove costruire la centrale nucleare e, di conseguenza, Pripyat: un facile e rapido accesso di materiali e persone era infatti considerato fondamentale e la ferrovia, insieme alla viabilità del fiume Pripyat e alla normale rete stradale, garantiva spostamenti di tal genere.

Oggi la stazione è quasi completamente in disuso, sebbene la ferrovia vera e propria sia ancora agibile. 

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